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Off-White X AIr Jordan 2

L’eredità di Virgil Abloh

La scomparsa del designer, stilista e imprenditore Virgil Abloh ha recentemente sconvolto le cronache relative al mondo del fashion sia per la caratura del personaggio, sia per la sua giovane età, sia per il triste dettaglio della malattia, della quale la maggior parte di noi sono venuti a conoscenza solo dopo la tragica notizia.

Off-White X Jordan 5
Off-White X Air Jordan 5

Sono ovviamente apparsi tantissimi articoli e celebrazioni su Abloh, che era arrivato a ricoprire il ruolo di direttore artistico della linea uomo di Louis Vuitton.
La figura dello stilista è stata dirompente sia per le scelte artistiche, sia per la tenacia imprenditoriale che ha contribuito a ridefinire una figura di creativo anti-conformista e insieme pienamente dentro al mercato, in controllo del proprio destino professionale (a tal proposito si legga l’interessante articolo apparso su nss magazine sull’argomento), sia per la biografia mediamente avventurosa e l’aver abbattuto pregiudizi e tabù, anche legati alla sua estrazione etnica.

Off-White X Air Rubber Dunk
Off-White X Air Rubber Dunk

La visionarietà di Abloh lo ha portato a collaborazioni impensabili, con Ikea, Braun e Mercedes, e a porre il suo sigillo su progetti musicali e artistici di ogni sorta.

Virgil Abloh
Virgil Abloh (1980-2021)

Si dice che Abloh sia il padre dello streetwear contemporaneo, grazie alle intuizioni confluite nei capi creati per il suo marchio Off-White e per aver fatto flirtare high fashion e codici urbani.
Per noi appassionati di sneakers è da ricordare piuttosto uno dei padri fondativi dello stile decostruzionista (qui il nostro articolo al riguardo), tendenza che ha aiutato a cementare a partire dalla collaborazione fondamentale tra Nike (importanti gli apporti del design director Nate Jobe e del vicepresidente del dipartimento footwear Andy Caine) per la serie di modelli rivisitati intitolata “The Ten”.

Abloh ha poi dimostrato di andare oltre tale ricerca riduzionista, svelando una certa tendenza evolutiva, che possiamo notare ad esempio nel design brutalista/massimalista delle sue versioni di Air Force 1 Mid (che non si sa quando e se verranno commercializzate) o delle Blazer Low (la cui uscita è stata rimandata), fino alla riflessione sul tempo avvenuta nelle Off-White x Jordan 2, con quell’intersuola fintamente degradata. Questi esperimenti sulle scarpe sportive rivelano una ricerca cronologica e filosofica che mescola in maniera apparentemente caotica passato, presente e futuro, elementi di cultura DIY e pseudo-situazionismo, alterando e rivelando, corrompendo e assecondando, violando ed elevando, in un gioco di estremi shockante e insieme giocoso ed eccitante. 

Off-White X Nike Air Force 1 Mid
Off-White X Nike Air Force 1 Mid

Più che nume dello street fashion di oggi pensiamo che Abloh abbia aiutato a far cementare una forma di sincretismo tra elementi underground, complessa avanguardia e fermenti pop in grado di spiegare quel settore della moda più verso il mondo dei rich kids che verso la cultura di strada a cui lo stilista ha sempre fatto riferimento come fonte d’ispirazione, anche nelle entusiastiche affermazioni. In questo senso, Abloh ha contribuito a cambiare quella percezione della moda da una parte sì avvicinando haute couture e moda urbana, non senza però stravolgere il senso di quest’ultima, provocando una distorsione del senso – e quindi anche economica, materiale, sostanziale – che oggi ci pare quasi irreversibile, nell’epoca delle collaborazioni di lusso, delle sneakers convention nelle quali girare con pacchi di dollari e dei resellers dai denti affilati.

Off-White X Nike Blazer Low
Off-White X Nike Blazer Low

La lezione vera di Abloh dunque rimane più che nel lascito effettivo – pur pregno di un senso incredibilmente postmodernista della realtà, della percezione di sé e dei processi industriali – nella capacità di cercare e cementare una propria identità personale, connettendosi, con un piglio geniale e un tocco insieme drammatico e lezioso, alle correnti e ai sussulti legati allo spirito della nostra contemporaneità, proiettandosi in un futuro che è in parte miraggio e in parte pienamente tangibile e “masticabile”, che sa di sporco asfalto ma anche di ambizione e speranza abbacinanti.